MARSALADUE

Project Room

Non ho mai lasciato fiori tra le pagine di un libro prima di conoscerti

Flavio Pacino

Testo di Federica Terracina

dal 31/3/2023 al 28/4/2023

Vernissage Venerdì 31 Marzo alle 19:00
Fino al 28/4 visitabile ogni Venerdi dalle 15 alle 20

C’è tuttavia nel nostro petto qualcosa che può ribellarsi e resistere?

De Rerum Natura, Lucrezio

Il progetto di Flavio Pacino (Firenze 1993), Non ho mai lasciato fiori tra le pagine di un libro prima di conoscerti è un archivio consultabile in forma di installazione site-specific. L’archivio, raccolta liminale, è composto da scritti e disegni, oggetti feticcio ed elementi naturali, disposti sull’evocativa struttura in legno, dai toni caldi, che accoglie lo sguardo degli avventori nella project room di Marsaladue.

Mentre affiorano in trasparenza le sovrimpressioni di linguaggi sconosciuti, tra disegni e parole non c’è confine, i segni si intrecciano, la grafite diventa filo e tesse rotte fra i frammenti. Dove cade il nostro sguardo?

La raccolta selezionata ed imbustata con estrema organizzazione nel fare, disfare e rifare conduce a una geografia frammentata, in cui il dialogo con l’altro ed il vissuto diventano ricette per generare altri mondi.

Pensiamo a due o più corpi come stranieri, nel tentativo di tradursi nasce il refuso, ovvero lo spazio vuoto dove opera l’immaginazione. Nel processo creativo di Flavio Pacino siamo ospiti in comunicazione gli uni con gli altri, finendo per incontrare noi stessi. L’impossibilità di capirsi; lentamente assorbiti nel suo vocabolario, vivendo nello spazio del refuso. In questa condizione di smarrimento (lost in translation), riecheggiano le parole di Camille di Toledo da L’utopie linguistique ou la pédagogie du vertige : “Immaginiamo il Parlamento europeo, un giorno, nel bel mezzo di una riunione, piccoli djinn turbolenti, stravaganti beffardi volano di criniera in criniera, da un cranio all’altro dei nostri deputati(e), strappano o scollegano le cuffie della traduzione simultanea. Cosa sta succedendo?”

Improvvisamente il segnale è interrotto, svanisce ogni possibile traduzione simultanea e nasce un nuovo linguaggio. Quali connessioni e risonanze sentiamo germogliare?

Federica Terracina

Archivio

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